venerdì 9 settembre 2016

Un pranzo all'orientale//qualcosa di thailandese


Ed eccoci arrivati all'ultimo post di questa sciarada orientale.
In realtà ve ne farò sorbire un altro più avanti sugli tsukemono dove vi insegnerò anche a fare lo zenzero sottaceto che mangiate al jappo con il sushi... ma per ora chiudo il cerchio con questa ricetta.

Potevo far finire questa lunghissima estate senza nemmeno un post sul basilico che in questa stagione trabocca dai vasi del giardino dei miei, tanto da non sapere quasi più come utilizzarlo?
Assolutamente no, quindi eccolo qui.
Per la verità ho barato: in questa ricetta ci vorrebbe il cugino thailandese del nostro italico compagno di spaghettate, ma, come si dice, si fa di necessità virtù.

Devo confessarvi che però medito segretamente di acquistare i semi di basilico thai -e di perilla...- da piantare per l'anno prossimo...


In ogni caso, con o senza basilico thai, ho un debole per questo piatto.

Quella thailandese è una cucina che non pratico molto, ma quando mi è capitata sotto il naso questa ricetta mi ha incuriosita per la massiccia presenza di un'erba aromatica come il basilico e non ho potuto fare a meno di provarla.

La sensazione che mi ha sempre dato questa cucina, è quella di una bellissima donna dagli occhi a mandorla, avvolta in stoffe, colori e profumi indiani. 
Sì, perché ha indubbiamente ha un'anima orientale, ma pare affondare le proprie radici nella cucina indiana per l'uso delle spezie, i curry e gli accostamenti di sapore.

Ed è questa ambiguità ad avermi convinta, nonché la palette di sapori comune alle sue sorelle -cinese e giapponese-, dove gli accostamenti di dolce-salato-agro permettono una stimolazione del palato a tutto tondo, rendendo questo modo di preparare il cibo estremamente popolare e addictive.


Ma veniamo alla ricetta, veramente easy che farcirò di possibili sostituzioni:

Per una porzione:
  • circa 130-150gr di maiale macinato o a pezzetti -non troppo magro- (o del pollo, preferibilmente le cosce)
  • 1 spicchio d'aglio tritato
  • 1 peperoncino grande tritato
  • un pizzico di 5 spezie (o un'ombra di cannella e una bacca di anice stellato)
  • le foglie di un mazzetto abbondante di basilico
  • 1 cucchiaio di salsa di pesce (o colatura di alici, o soia)
  • ½ cucchiaio di salsa di soia scura (o salsa di ostriche diluita in poca salsa di soia, o altra salsa di soia un un po' di zucchero o miele)
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • olio di semi per la cottura (il nostro evo si sentirebbe troppo)
  • un uovo (facoltativo)
  • un lime (facolativo)


Confesso, mi son presa molte libertà con questa ricetta: l'originale prevedeva QUATTRO spicchi d'aglio e CINQUE peperoncini thai -cattivi!- ma dato il contorno coreano già abbondantemente aglioso e birbantello ho preferito evitare.
Ma se volete lanciarvi, chi sono io per fermarvi?!

*Inoltre ho aggiunto un pizzico di 5 spezie -tipicamente cinese- per compensare il sapore del nostro basilico che in cottura si smorza un po' rispetto a quello thai e che, da ciò che ho letto qua e là, è anche più dolce e balsamico, quasi come una menta.

*La salsa di soia scura non è altro che una salsa di soia invecchiata, arricchita di melassa -o caramello- e amido che come potete immaginare è più dolce e densa di quella a cui siamo abituati,  e dona un gusto più intenso e strutturato ai piatti.

Per farne a meno -non si trova al super!- utilizzo la salsa di ostriche, ora abbastanza reperibile, che è altrettanto densa, complessa e dolciastra.
Come ulteriore alternativa aggiungete un altro ½ cucchiaino di zucchero o miele nella preparazione e, se vi preoccupa la consistenza finale del sughetto, anche un 1/2 cucchiaino di amido di mais.


Ma se fossi in voi non mi ossessionerei: la cosa fondamentale è che riusciate ad ottenere un equilibrio tra dolce-salato ottimale.
*Per la verità, e con questo spero di non venir schiacciata dal tallone di Ganesh per la sfacciataggine del mio pensiero, come bilanciamento di sapori potrebbe ricordare un più conosciuto e giapponese teriyaki, anche se la salsa di pesce e l'aglio donano una sfumatura decisamente più intensa.

In ogni caso, dopo tutte queste precisazioni, veniamo alla preparazione, estremamente semplice e veloce:

1.In una padella, scaldate l'olio con l'aglio e il peperoncino.
Fate soffriggere finchè l'aglio non risulta dorato e fragrante.

2. Aggiungete la carne e le 5 spezie -o la cannella e l'anice- e fate soffriggere a fuoco vivo.
Se usate la trita come me, non sgranatela troppo.

3.Una volta bella caramellata e colorita, aggiungete il condimento -le due salse e lo zucchero stemperati tra loro- e fate ridurre fino a “glassare” tutta la carne in padella.

4. Aggiungete le foglie di basilico -dev'essere tanto, da farvi pensare che sia troppo- spegnete e coprite con un coperchio.

-Se avete utilizzato l'anice stellato, toglietelo dalla preparazione.-

5. Se avete deciso di fare tutto per bene potete cuocere un uovo in padella all'occhio di bue.
Personalmente sono totalmente soddisfatta anche senza, ma la ricetta originale lo richiede, quindi come preferite.

6.Sollevate il coperchio e mescolate per incorporare il basilico -ormai appassito- alla carne e servite in una ciotolina con l'uovo e uno o due spicchietti di lime, da spremere all'occorrenza.

E questo è quanto.
Se volete un'indicazione per organizzarvi con i tempi e orchestrare al meglio il vostro pranzetto, vi consiglio di partire dalla preparazione del riso e mentre cuoce fare il kimchi di cetriolo, che potrete far riposare in frigo fino al momento di servire -o ancora meglio dal giorno prima!-.  
Quando il riso è cotto e deve riposare -dai 10 ai 15 minuti- potete iniziare a preparae questo piatto.
Una volta pronto, non vi resterà che servire il riso e distribuire il kimchi nelle ciotoline.

Il resto, non ve lo devo certo spiegare io...

Il boccone perfetto...

E per ora concludiamo qui il nostro breve excursus sulle cucine orientali a me più care.
Ora che avete una piccola infarinatura -e soprattutto vi ho spiegato come scegliere e preparare il riso- siete pronti per i prossimi piatti che vi proporrò e che sono ormai un must per me.

Non vedo l'ora di farvi scoprire le cose che amo di più di questo modo di cucinare...ma soprattutto di mangiare.


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