sabato 1 luglio 2017

Fragole e rabarbaro//Tutti hanno bisogno di una spalla

Possibilmente acida.

Avete presente quell'amica a cui tutti danno della str*nza e lei in risposta alza un soppracciglio, si scosta una ciocca di capelli ostentando noncuranza e sorride compiaciuta, come a ringraziare per un complimento?

Quella che chiamate in lacrime quando il vostro lui si è comportato da vera m*rda e dall'altro capo vi dice:"Dì una sola parola e lo uccido io per te".

La adoriamo, non è vero?

Tutte abbiamo bisogno di un'amica così.
O ancora meglio, vorremmo essere noi quell'amica.

E in fondo, pensandoci bene, lo siamo un pochino le une per le altre, o almeno ci proviamo.
Cerchiamo di essere quella con le palle per l'amica ferita che ha bisogno di sentirsi protetta o lo sprone comprensivo ma deciso per quella che ha bisogno di una scrollata all'autostima per fare la cosa di cui ha tanta paura.


Perchè siamo state, siamo e saremo tutte come le dolci, tenere fragole.
Volenterose, mature, ma delicate e facilmente corruttibili.

E prima o poi abbiamo tutte bisogno di un alleato deciso e strutturato, un po' come il rabarbaro.
Acido, leggermente fibroso e croccante, con un sottile aroma agrumato.
Se consumato crudo (in particolare le foglie) decisamente tossico...
Perfetto per contrastare l'innocente cedevolezza delle fragole.

Questa scoperta rencentissima l'ho fatta senza l'intenzione di farci un post, all'inizio.
Nell'orto avevo questo povero rabarbaro strimizito (che ho da anni ma che non mi sono mai davvero preoccupata di coltivare nel modo corretto: mea culpa, rimedierò!), quattro fragole un po' tristanzuole che non avevo mangiato a colazione e mi sono detta...why not?

Nei mesi scorsi -e tutt'ora in realtà- sui social, sono stata sommersa da ricette dolci (e non) a base di questi due ingredienti. Tipicamente inglesi, ma ho scoperto che anche i giapponesi ne vanno matti...
-Cosa gli farà mai l'aspro ai giapponesi...?-
Ma detto ciò, veniamo al dunque, prima che vi venga voglia di chiamare la vostra amica "acida" per farmi dire due paroline dolci... 


Per un vasetto abbondante di composta:
  • 200gr di rabarbaro tagliato a tocchetti (l'ho visto un paio di volte anche al super, le coste già pulite, più rosse e grandi delle mie)
  • 200gr di fragole
  • 200gr di zucchero
  • 100ml di succo d'arancia
  • 1 cucchiaino di amido di mais 
  • 1/2 bacca di vaniglia (facoltativa)
Allora, questo è il mio primo tentativo, quindi potrebbe non essere stato l'approccio più brillante da parte mia, visto che il rabarbaro è rimasto più consistente di quanto mi aspettassi...
(Se mi viene un blocco renale passate a trovarmi in ospedale, che correggiamo la ricetta: il rabarbaro è ricco di acido ossalico, quindi se consumato spesso e in grandi quantità può dare problemi ai reni e innescare altre cosettine poco simpatiche. Ma anche se vi mangiate un kg di funghi tutti i giorni vi casca il fegato. Quindi tranquilli!).

Personalmente l'ho trovato gradevole anche così, e trovo faccia da contrappunto alle fragole, che invece in cottura si fondono quasi del tutto.


Ma di nuovo, veniamo a noi.

Tagliate il rabarbaro e le fragole e tocchetti più o meno delle stesse dimensioni (ripensandoci a posteriori taglierei il rabarbaro a tocchetti e lascerei le fragole intere, se piccine, o al massimo a metà) e mettete tutto a marinare con il succo d'arancia e la bacca di vaniglia, se usata.

Mettete lo zucchero in una padella dal fondo pesante (possibilmente non antiaderente: il caramello raggiunge temperature tali da rovinare anche padelle di una certa qualità, true story folks) con due cucchiai d'acqua.
Portate a caramellatura chiara (massimo color rame) e a questo punto buttateci le fragole e il rabarbaro, compreso il succo d'arancia.
Fate cuocere per una decina di minuti.

Nel frattempo sciogliete l'amido di mais in un cucchiaio d'acqua.
Quando il rabarbaro risulterà piuttosto tenero, versate l'amido sciolto nell'acqua nella padella e mescolate finchè lo sciroppo di cottura non si addensa.

Invasate e utilizzate su del gelato alla crema o fior di latte, su del pane tostato spalmato di ricotta fresca, come ripieno per una crostata, base per un crumble....
Avete capito no?
E magari invitate la vostra amica ad assaggiare, scommetto che apprezzerà.

2 commenti:

  1. What a lovely metaphor! I would never have thought to put celery and strawberries together. The strength of one with the sweetness and delicacy of the other. Love the idea! Buon weekend.

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  2. Hi Marisa! Thank you, but it's rhubarb! XD
    I know, it's tiny, pale and green...I have to learn how to grow it better!
    Have a nice week, dear!

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